Plastotecnica è orgogliosa di presentare i risultati dello studio LCA, Lyfe Cycle Assesment, condotto in collaborazione con Spinlife, spin-off dell’Università di Padova, esperto in percorsi di sostenibilità per le aziende.

 

Plastotecnica desidera contribuire nel modo giusto ad una maggiore responsabilizzazione nei consumi di imballaggi, come sottolineato da Valentina Betto, R&D and Sustainability Manager di Plastotecnica:

“L’imballaggio che Plastotecnica propone è una soluzione già riciclabile con le tecnologie esistenti e che quindi viene frequentemente valorizzata con una seconda vita; di conseguenza, per migliorare le nostre performance ambientali, abbiamo voluto concentrarci sull’analisi delle emissioni associate ai nostri prodotti tramite la metodologia LCA, in modo da dare così un nostro contribuito concreto per ridurre il global warming.”

Lo studio LCA quantifica i potenziali impatti ambientali che intervengono nelle diverse fasi del ciclo di vita dei prodotti, secondo gli standard ISO 14040 e 14044.

Questa tipologia di ricerca è stata adottata da un lato per monitorare i nostri processi produttivi e le attività ad essi correlate, con particolare focus sulla fase di ricerca e sviluppo dei prodotti, ed al contempo per poter consigliare al meglio i nostri clienti e partner verso un’offerta di packaging a minor impatto ambientale. ​

Abbiamo dunque analizzato secondo questo approccio scientifico tutte le fasi della vita dei nostri articoli, partendo dalla produzione e trasporto della materia prima, seguendo poi con la sua lavorazione e trasformazione, e terminando con l’imballo e l’uscita dallo stabilimento di Plastotecnica (modello Cradle to Gate).

L’analisi LCA è risultata essere uno strumento molto utile per identificare concretamente le principali aree di intervento strategico, al fine di individuare eventuali criticità ed opportunità di miglioramento.

Nel dettaglio, abbiamo posto al confronto 5 film che si differenziano per:

  • Tecnologia produttiva (estrusione in bolla o cast);
  • Spessore;
  • Composizione del film (granulo esclusivamente vergine e/o contenuto di PE riciclato)

Prendendo in considerazione specifici indicatori ambientali (Global warming – Acidification – Eutrophication – Abiotic depletion, fossil fuels – Abiotic depletion, elements – Photochemical oxidation – Water scarcity – Ozone depletion) e dopo aver definito le opportune unità funzionali dei prodotti su cui lavorare, abbiamo potuto trarre delle conclusioni molto interessanti:

  • La fonte principale degli impatti ambientali dei prodotti analizzati è costituita dalle MATERIE PRIME.
  • Mantenendo le stesse performance applicative (tecniche e qualitative), la RIDUZIONE DI SPESSORE risulta premiante in tutte le categorie di impatto.
  • L’impiego di RISORSE RICICLATE POST-CONSUMO O RIGENERATE consente una riduzione degli impatti rispetto allo stesso prodotto realizzato col 100% di materie prime fossili.

 

Il prof. Alessandro Manzardo, co-founder di Spinlife, ribadisce l’importanza della metodologia applicata:

“Lo studio condotto ha un valore che va ben oltre i singoli risultati. Plastotecnica, grazie alla nostra collaborazione, dispone di un modello innovativo per progettare e sviluppare nuovi prodotti secondo i principi dell’eco-design”